mercoledì 1 agosto 2007

Cristiani perseguitati in Terra Cristiana

CRISTIANI PERSEGUITATI IN TERRA CRISTIANA
Pubblicato il 01/08/07 alle 02:00:29 CET da Admin

CRISTIANI PERSEGUITATI IN TERRA CRISTIANA

Bologna: la storia ci ha consegnato la memoria di una città stupenda che fino a pochi decenni fa era ancora considerata la dotta, la grassa. Due attributi in perfetta armonia fra loro.

La cultura, è stata il segno che ha contraddistinto l’identità cittadina, accanto alla quale si manifestava anche quella gastronomica. E’ per questo che Bologna è dotta e grassa allo stesso tempo e non solo, è dotta perché è grassa mettendo in evidenza che l’abbondanza alimentare consente di nutrire la sua gente e già nel Medioevo gran parte di essa era costituita da una popolazione studentesca, garantendo uno straordinario arricchimento culturale che confluiva nel campo della gastronomia, poiché ciascuno portava a Bologna la sua esperienza, il suo bagaglio culturale rendendo la città un coacervo di molteplici tradizioni europee.










Quale traccia è rimasta dell’antico splendore? Tutto appare come dissolto, affievolito, soprattutto nei suoi valori peculiari, che non solo non fanno più di Bologna “la dotta” non ne fanno più nemmeno “la grassa”. Bologna appare una città, ombra di se stessa, lasciata all’abbandono come una barca senza timoniere, che beccheggia alla deriva, sospinta dalle correnti, che le agitano intorno onde che si infrangono rovinosamente contro le sue mura, minandola alle fondamenta. Soltanto un espero capitano potrebbe tracciare la rotta ideale a condurla verso un porto in cui ripararla dai marosi e dalle offese che il tempo le ha arrecato.

La situazione di Bologna oggi è quella di una città in sofferenza, la sua popolazione vive in preda allo sconforto, alla paura e alla rassegnazione che subentrano quando si comprende che la malattia di cui si è caduti vittime ci sta portando verso il suo punto terminale.
Ma è soprattutto l’identità perduta il cancro di Bologna, la mancanza della consapevolezza dei propri valori, della propria storia, della propria fede in un ideale che si possa identificare con il proprio passato e non con culture e comportamenti alieni al tessuto che ne ha ordito la trama.

I nuovi barbari sono l’infezione di Bologna, come bacilli impazziti stanno smantellando le fondamenta che l’hanno resa grande e generosa, per innestare là dove è stata colpita a morte i suoi semi penetranti e devastatori.

Negli ultimi anni le autorità cittadine hanno mandato in scena una rappresentazione tragica della città. Gli spazi pubblici lasciati andare alla deriva in mano a bande di ragazzi che popolano i centri sociali, vere fucine della nuova delinquenza, travestita con ideologie buoniste che vogliono nascondere la loro realtà.







Molti si dicono artisti e offendono con la loro arte il sentimento religioso dei cittadini Bolognesi, cercando di demolirne i valori religiosi cristiani, dimenticando che loro stessi sono figli di quei valori e rinnegando se stessi esprimono un feroce odio anticristiano favorendo l’islam in modo che possa sovrapporsi alla cristianità, negando ai cristiani italiani i loro diritti, che invece vengono elargiti immeritatamente agli stranieri islamici, che si comportano in Italia come se fossero loro i padroni e non gli ospiti, cosa che non ha la reciprocità ma che ai propalatori d’odio nostrano, sembra normale

E tutto accade come se nel mondo islamico non esistesse la persecuzione contro i cristiani, che ogni giorno sempre più si trovano a subire situazioni così opprimenti che popolazioni intere sono in fuga o hanno subito persecuzione e si sono quasi completamente estinte dai luoghi in cui dimoravano da secoli.

Ma la dotta ha perso anche valori civili quali la certezza di avere dalla propria parte la Legge, infatti la magistratura ha emesso alcune sentenze che permettono di offendere i valori cristiani e i cristiani stessi, chiamarli fascisti mentre stanno pregando durante una processione non è un reato, e così tutti d’ora in poi potranno infierire. Un’altra sentenza vaneggia sulla divinità della Madonna, un giudice si è permesso di entrare nel merito di un giudizio teologico, su un argomento e un quesito che i teologi stessi non hanno ancora saputo risolvere. Assessori della giunta comunale e rettori dell’Università vorrebbero mettere nascondere un affresco prezioso tratto da un episodio della Divina Commedia di Dante che pone Maometto nell’inferno, cancellando la memoria storica e l’identità culturale della cristianità. Un sindaco regala decine di migliaia di metri quadrati a una comunità islamica, perché anziché integrarsi con la città e i suoi cittadini, si possa separare da essa, creando un’enclave dentro Bologna. Lo stesso sindaco offre “asilo” e non politico, ma di fatto a comunità numerose di rom ai quali offre anche sostegno economico, case e cittadinanza, tutto a spese dei contribuenti bolognesi e contro i cittadini bolognesi.

In questa confusione e perdita di riferimenti, la delinquenza ha trovato terreno fertile sul quale operare: rapine, furti, stupri, droga, dalla sera alla mattina forniscono un quadro desolante e i cittadini hanno paura a girare per i quartieri che un tempo erano tranquilli, e non ci sono istituzioni che sappiano o vogliano intervenire per sanare questo malessere, questa malattia, questa mortale malattia, che sta uccidendo l’anima e il corpo della città.

Come si è ri-dotta Bologna: la dotta, ma chi la salverà da quest’orda di barbari?

Adriana Bolchini Gaigher




















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