domenica 2 settembre 2007

Apostasia, per il giornale saudita «un trucco ebreo. Da punire»

pubblicato su Tempi

Apostasia, per il giornale saudita «un trucco ebreo. Da punire»


di Eid Camille

Un allettante passatempo per me in questo periodo di vacanze è la lettura dei giornali sauditi che non mancano mai di notizie curiose. Un editorialista del quotidiano al-Jazira (da non confondere con l'omonima emittente araba) il 7 agosto ha così scelto di commentare l'istanza presentata al ministero degli Interni del Cairo da oltre 400 egiziani che chiedono di poter ritornare alla loro religione cristiana. «Questo trucco è stato svelato nel Corano 14 secoli fa», esordisce Abdullah bin Idriss. «Un gruppo di ebrei - spiega - aveva deciso di fingere l'adesione all'islam per uscirne subito dopo e minare così la fede dei musulmani». Secondo l'autore «l'insidia non può essere opera dei soli 400 copti. Penso che sia stata ordita dai loro sacerdoti o magari suggerita loro dal di fuori della regione araba, proprio dall'America, dagli attivisti copti e dai conservatori».
Constatare che nel ventunesimo secolo ci siano ancora intellettuali incapaci di concepire che l'uomo possa pensare con la propria testa è insopportabile. Specie quando questo lavorare di fantasia li porta a esigere un castigo. «Il vecchio trucco degli ebrei è fallito - prosegue l'autore - nonostante gli arabi fossero di fresca adesione all'islam. Figuriamoci se funzionerà adesso! Tuttavia, è dovere degli arabi e dei musulmani, del governo d'Egitto, dei suoi ulema e intelletuali mettere fine a questo schernire l'islam». Richiamando poi il detto di Maometto «chi cambia la sua religione, uccidetelo», aggiunge: «Non è certo possibile uccidere 400 persone perché ciò irriterebbe tutto il mondo cristiano. Ma questo misfatto va necessariamente punito per evitare che si ripeta in futuro». In verità, a meritare una punizione è chi propaga simile idee e accetta di pubblicarle.
camilleid@iol.it

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