mercoledì 25 luglio 2007

COFFERATI E LA MOSCHEA DELLA DISCORDIA

pubblicato su Lisistrata

COFFERATI E LA MOSCHEA DELLA DISCORDIA
Pubblicato il 24/07/07 alle 16:02:55 CET da Admin

Cofferati e la moschea della discordia di Dimitri Buffa
Da l’Occidentale del 24 luglio 2007 http://www.loccidentale.it/node/4820

Una permuta alla pari tra alcuni terreni per poco meno di 7 mila metri quadrati, di cui 2 mila edificabili, di proprietà dell’Ucoii (tramite l’Ente di gestione dei beni islamici in Italia nella persona del signor Kebakebbji Mohammed Maher) e altre aree del comune di Bologna, per complessivi 52.006 metri quadrati, di cui seimila edificabili, ha innestato un referendum cittadino contro il progetto del sindaco Cofferati di costruire la moschea più grande d’Europa, con annesso centro islamico, piscine, scuole, macellerie halal e centri commerciali vari.

Una vera e propria città nella città che i cittadini bolognesi finanzierebbero con la fiscalità generale. Varie perizie di parte commissionate dall’associazione denominata “Comitato dei valori italici” dimostrerebbero l’entità del regalino della giunta Cofferati all’ente di gestione dei beni islamici: in pratica il comune valuterebbe al 50% i propri possedimenti (compresi in un’area destinata in parte a zona agricola alla periferia di Bologna, Pilastro- San Sisto sulla via San Donato, con una porzione su cui era prevista la possibilità di costruire supermercati e su cui ha innestato anche una variante del piano regolatore per rendere possibile il progetto) calcolando invece al 100% quello dei terreni e dei fabbricati dell’Ucoii siti tra via Lenin, via Felina e la ferrovia.

E riconoscendo a quelli dell’Ucoii altri quasi 270 mila di euro per le spese di manutenzione straordinaria dell’attuale centro islamico di via Parravicini 13. In totale i terreni del comune sono stati valutati, con atto redatto nel 2004 presso il notaio Errani (parente del presidente della Regione Emilia-Romagna), per una cifra di 1 milione e 559 mila euro, mentre quelli di proprietà degli islamici sono stati stimati pari a 1 milione e 382 mila euro. Cui si aggiungono i su citati 269,788 mila euro di manutenzione straordinaria effettuata negli anni in via Parravicini. Bontà loro quelli dell’ente controllato dall’Ucoii hanno sottoscritto la rinuncia a chiedere gli ulteriori 82.788 euro di differenza tra le due valutazioni.

Così, per ora, lo scambio è alla pari. Anche se tutta l’operazione è stata bloccata dal referendum cittadino le cui 5mila e passa firme necessarie per indirlo sono state depositate dal “Comitato dei valori italici” lo scorso 13 luglio in comune. Naturalmente su questo folle progetto anche le forze politiche hanno cominciato a dire la loro. La Cdl, dopo i fatti di Perugia, ha chiesto un ripensamento e uno stop al tutto. La sinistra cittadina da parte sua la butta in caciara e scomoda le categorie dello spirito della discriminazione contro gli extra comunitari. Ieri in particolare Virginio Merola, assessore all'Urbanistica del Comune di Bologna, in un'intervista resa al 'Il Resto del Carlino' è andato all’attacco a testa bassa dell’opposizione cittadina, ricordando come la prima fase del progetto era stata sottoscritta dal sindaco Guazzaloca. "Non abbiamo alcuna segnalazione che possa destare preoccupazioni o sospetti sul Centro di cultura islamica della nostra città - sostiene Merla - un'associazione a cui proprio il centrodestra diede l'attuale sede alla Croce di Biacco". L'assessore, però, rispetto al futuro progetto di questa città nella città ammette che “il problema esiste”. “Per questo - argomenta - diciamo che per la nuova moschea si dovranno controllare finanziamenti e verificare le attività che vi saranno svolte.

In sostanza, Merola propone “una diversa gestione della futura struttura, sottoposta a controlli rigorosi affidati a un comitato ad hoc”. “Però - conclude -confondere le acque tirando in ballo Perugia significa fare un'opera di scorretta disinformazione nei confronti della città”.

Resta da vedere cosa diranno i cittadini bolognesi nel referendum consultivo che si dovrebbe tenere entro l’autunno. Il comitato promotore, cui la giunta di Cofferati sta mettendo in ogni modo i bastoni tra le ruote, ha anche deciso di andare a parlare di queste cose al Parlamento europeo. Emblematica la data prescelta: il prossimo 11 settembre.
Dimitri Buffa


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