giovedì 26 luglio 2007

Radici cristiane e persone per bene

pubblicato da l'Occidentale

Radici cristiane e persone per bene

Ieri nell’aula del Senato è accaduto un fatto poco o nulla notato dalle cronache ma molto significativo. Si era appena conclusa la bagarre sulla politica estera del governo e si era passati a discutere una mozione presentata dal senatore Calderoli con cui si chiedeva di introdurre il richiamo alle radici cristiane dell’Europa nella stesura del nuovo “mini trattato”.

Una battaglia che fu persa in occasione del primo Trattato, nonostante le richieste pressanti di Papa Giovanni Paolo II, e che in parte condusse alla sconfitta di quel documento nei referendum confermativi che seguirono.

Il centro-destra, che già allora ne aveva fatto motivo di forte impegno politico e culturale (basta ricordare le posizioni di Marcello Pera, poi sfociate nel libro scritto con il Cardinale Ratzinger, “Senza Radici”), si è presentato compatto al voto. Solo il senatore Del Pennino, eletto come esponente repubblicano in Forza Italia, aveva deciso, per sue personali convinzioni, di non partecipare al voto. Il suo collega di gruppo, Mauro Cutrufo aveva fatto del suo meglio per fargli cambiare idea ma Del Pennino non si è lasciato convincere.

Tutt’altra vicenda quella del senatore a vita, Emilio Colombo che, in dissenso dalla maggioranza, aveva annunciato il suo voto favorevole. Su di lui è intervenuto niente meno che Marco Follini, che con l’ardore del neofita e la sollecitudine di una badante, ha cambiato bruscamente il voto dell’anziano senatore a vita da favorevole a contrario. Sembra che Colombo abbia poi commentato: “in questo Senato non è più possibile essere una persona per bene”.

Colombo dovrebbe però essere più preciso: Del Pennino, che secondo noi nel merito si sbaglia, ha potuto liberamente conservare la sua posizione ed è rimasto quella persona per bene che è. Le difficoltà non sono dunque nel Senato ma nella parte politica in cui Colombo ha scelto di militare.

Resta da notare, en passant, che la folta schiera de cosiddetti “teodem”, che ogni giorno danno lezioni di vera e santa laicità e di laica e vera santità a chiunque li stia a sentire, hanno votato in blocco e senza arrossire contro il richiamo alle radici cristiane dell’Europa. Il loro credo è piuttosto un altro: le radici governative di Romano Prodi.

25 Luglio 2007

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