mercoledì 4 luglio 2007

LA LEGALITA’ COFFERATI E I SENZADIRITTI CITTADINI BOLOGNESI

dal sito di Lisistrata

LA LEGALITA’ COFFERATI E I SENZADIRITTI CITTADINI BOLOGNESI
Pubblicato il 03/07/07 alle 15:55:32 CET da Admin

Molti hanno sentito parlare o letto in qualche giornale della severità che il neo eletto sindaco Cofferati avrebbe adottato già dal 2004, per far sì che i suoi concittadini non dovessero subire le continue illegalità create da una serie di situazioni, che gruppi piuttosto consistenti di immigrati clandestini e zingari creavano alla cittadinanza, con l’aggravio dell’assistenza fattiva dei no global e dell’assessore Monteventi di rifondazione comunista.

Così Cofferati, ha voluto dare una dimostrazione pubblica della sua “buona volontà” iniziando a risolvere il problema zingari alla “Ferrotel”, ma pochi hanno saputo realmente come sono andate le cose, anche se i media hanno dato grandissimo risalto alla severità del sindaco che avrebbe scelto “la legalità” in favore dei suoi concittadini.

Ebbene non è andata così, ma purtroppo è andata nel peggior modo possibile, cioè sfruttando come sempre la demagogia e l’immobilismo incancrenito, a cui gli uomini di sinistra ci hanno abituato, mentre le azioni necessarie a risolvere i problemi non vengono mai attuate.

Anche a questo episodio dell’occupazione abusiva dei rom, che oggi nel giugno 2007 non si è per nulla risolto, è sceso il silenzio complice della stampa, che preferisce non inimicarsi il primo cittadino bolognese. Loro sanno perché, mentre tutti noi paghiamo le loro inadempienze e i lauti contributi economici che lo stato elargisce loro con leggi che sono vergognose, in quanto dovrebbero essere in grado di pubblicare senza far gravare di spese gli italiani che lavorano e che versano gli esosi contributi che vanno a distribuirsi fra troppi “uomini di potere” a tutti i livelli.

La signora Norma Tarozzi, una cittadina di Bologna, che mai prima del 2004 si era occupata di politica, si è trovata suo malgrado a doversi difendere dalla politica dell’accoglienza, applicata contro i diritti dei cittadini bolognesi e ci racconta come sono andati e come stanno ancora andando i fatti di Bologna.





(nelle foto la Signora Tarozzi con un rappresentante del Comitato mentre visitano un campo nomadi)
Alla Ferrotel, una proprietà dismessa delle Ferrovie, occupata abusivamente da molto tempo da una ventina di no global, -tanto per dimostrare che a loro tutto è permesso- fuorché rispettare la legge e il diritto dei cittadini che al contrario di loro sono impegnati e obbligati a rispettare.
Ebbene questi sfasciatutto della politica, ma molto attivi quando si tratta di impedire a chiunque non rientri nelle loro grazie di esprimersi democraticamente e molto attivi anche a menare le mani, hanno pensato bene di dare rifugio a un centinaio di zingari rom, provenienti da Caiova, una cittadina della Romania.
Nel volgere di pochi mesi i 100 rom si sono moltiplicati, raggiungendo il numero di 500 e forse più e già la giunta precedente a quella di Cofferati aveva riconosciuto a 70 famiglie rom la residenza.

Purtroppo nella zona di Porta Lame, con l’aumento della concentrazione e della quantità di zingari, sono aumentati in modo esponenziale i furti, i danneggiamenti, le rapine in casa, le violenze per strada, la sporcizia, incidenti stradali che hanno coinvolto minori dei rom che guidavano senza patente. I disturbi provocati anche dall’abitudine all’elemosina, fino a quando i cittadini che non ne potevano più di essere ostaggi della delinquenza, che si era installata nel loro territorio, si sono aggregati dando vita al “Comitato dei cittadini Porta Lame e dintorni”, capeggiato appunto dalla signora Norma.
Comitato che Furio Colombo dell’Unità si è permesso di descrivere come se fosse costituito da membri del ku klux klan, paragonando a nazisti delle persone che avevano tutto il diritto di pretendere sicurezza e rispetto dei propri diritti.

Finalmente nel 2005 il sindaco Cofferati si è deciso a farli sgomberare dalla Ferrotel, ma non per rimandarli al loro paese di Craiova (nota curiosa: il sindaco di Craiova, interpellato dal comitato dei cittadini bolognesi si è dichiarato molto felice di non averli più sul proprio territorio e ringraziava l’Italia che se li teneva, come figli suoi).
La comunità di rom è stata portata a Villa Salus, -una clinica dimessa, ma costata ai cittadini Bolognesi circa 5 milioni di euro, più il mantenimento della comunità rom, e della struttura versati dal Comune in ragione di 900.000 euro l’anno, poiché venivano riforniti di cibo, pulizie, corrente elettrica e tutti i servizi necessari alla comunità-

Anche lì nel giro di poco tempo la quantità di rom è aumentata, in maniera così macroscopica che hanno pensato bene di occupare anche la palazzina vicina, (che è di proprietà privata) e ovviamente il problema con la delinquenza, che si verificava prima nella zona di Porta Lame ora si verifica nella zona delle due palazzine, così anche lì è sorto un Comitato di Cittadini che sta denunciando e protestando contro questo abuso, perpetrato ad esclusivo danno della popolazione bolognese, che non si riconosce nell’immagine demagogica dipinta da Colombo dell’Unità, ma rivendica il proprio sacrosanto diritto alla sicurezza e alla tranquillità.
Ma anziché rispedirli a casa, ecco il dono del “sindaco severo”: nuove residenze a pioggia agli abusivi, corredati ovviamente degli immancabili contributi, che di solito vengono negati ai poveri italiani….. e chi li smuove più?

Viene da domandarsi come si sarebbe comportato Cofferati se al posto dei rom fossero stati degli italiani ad occupare le palazzine, a loro lo avrebbe forse concesso? Se sono no global e disubbidienti certamente sì, ma se si tratta di semplici sfrattati, certamente no, infatti sotto i ponti del quartiere Savena ci sono famiglie italiane sfrattate, di cui sia i no global tanto sensibili alle problematiche degli stranieri, che il Sindaco e la sua giunta non si curano certamente.

E’ mai possibile che tutte queste “somme autorità” che governano il Bel Paese e appartengono alla sinistra, dal governo a scendere, fino all’ultimo consigliere, si comportano sempre con debolezza verso i forti e sfoderano la loro prepotenza solo con i deboli? E’ ora anche di ristabilire la realtà e la realtà è quella che i cittadini di Bologna sono i deboli e non il contrario come i no global asseriscono.
Sono i cittadini bolognesi quelli che debbono vivere asserragliati, non sono più sicuri nemmeno nelle loro case e chi non ce la fa a mantenersi un alloggio può anche crepare sotto i ponti e chissenefrega se hanno figli o anziani al seguito, vengono rapinati e stuprati per strada, intanto si sa, per i sinistri, basta siano italiani e non comunisti che sono tutti considerati capitalisti e meritano di stare in mezzo alla strada, anche se hanno una pensione da fame.
Sono Italiani? Ebbene non hanno più diritto di cittadinanza!!!


Sono bravi quei giornalisti e quei politici che vivono in quartieri residenziali protetti dalla vigilanza e della polizia, che grava sulle spese dei cittadini, dovrebbero provare loro a vivere vicino a chi non rispetta nulla dei diritti altrui, li vorrei proprio vedere come reagirebbero se trovassero la casa svaligiata o se venissero aggrediti la notte quando rientrano dal cinema, per essere derubati del portafoglio o se ai loro figli, mentre vanno a scuola, venissero derubati della bicicletta e del telefonino, o una figlia tornasse a casa violentata, vorrei proprio sentire dove finisce il loro “buonismo becero”.

Tornando ai rom, nella nuova “doppia residenza” che si sono autoassegnati, tanto per non smentirsi, si sono verificati spesso situazioni di violenza, accoltellamenti, situazioni anche di degrado estremo come prostituzione, sfruttamento di minori, e persino aborti e parti di bambini che anziché essere fatti in ospedale, venivano fatti così e dei neonati nati morti, (chissà se non avevano qualche possibilità di sopravvivenza…) si sono perse le tracce, ma le rom interrogate sostengono di averli buttati nei cassonetti, che però la polizia non ha trovato.

L’assurdo poi si verifica quando fiamme altissime di falò che gli zingari amano tanto, si sviluppano in modo tale da raggiungere le cime delle piante e, dato che purtroppo spesso accade che finiscono per degenerare in incendio, mettendo a rischio se stessi e la popolazione vicina, i cittadini chiamano i vigili, ma questi non si curano di rispondere all’appello e allora il comitato dei cittadini chiede aiuto al deputato leghista Gianluca Pini che chiama il 112 e il 113 denunciando il pericolo di incendio.


C’è bisogno ogni volta che si intervenga solo dopo aver visto consumarsi drammi di questo tipo? Non è meglio impedire che si verifichino e se impedire drammi che possono colpire tutti: Italiani e rom è necessario ricorrere a mezzi punitivi, meglio ricorrere alla legge che all’ospedale o ai cimiteri, che sono il frutto di un lassismo che non ha giustificazioni.

Al deputato Pini, ovviamente polizia e vigili danno soddisfazione e si recano sul luogo dei falò, che vengono spenti mentre la polizia stende il proprio verbale E sapete cosa succede?
Al deputato Pini viene notificato un avviso di garanzia per “procurato allarme”. Ma dato che in Italia ormai siamo in regime di “processo del popolo”, gli viene notificato sul giornale, mica brevi manu. E’ dal giornale che lui apprende di essere indagato.
Ma agli zingari che sono i veri responsabili del procurato allarme e per fortuna mancata tragedia, succede forse qualcosa? Che so’ magari un piccolo sgombero? Nulla, assolutamente nulla.

E questo sarebbe il Sindaco che dichiara alla Stampa: «Il rispetto della legge è di sinistra, giusto rimandare a casa chi non è in regola per accogliere chi ne ha diritto».

I cittadini italiani di Bologna, sono stanchi di essere discriminati in favore degli immigrati, di subire trattamenti di stampo nazi-comunista o come ama dire Furio Colombo da razzisti come quelli del Ku klux klan, che li obbliga a subire la dittatura dei no global e dei centri sociali che fingono di essere contro il governo, mentre ne sono contigui per schiacciare ogni anelito di libertà.

La dimostrazione del doppiopesismo a sfavore degli italiani, nella valutazione dei diritti? Ebbene la palazzina di Villa Salus è stata quasi completamente sgomberata, ma non perché gli zingari siano stati rimandati a casa loro, ma ad essi sono stati assegnati appartamenti, che ai cittadini italiani sotto i ponti vengono negati.











La falsità al potere, governa con il potere della falsità, la stupidità di chi l’ha votata e forse si è pentito con troppo ritardo della propria scelta, la rabbia di chi la subisce e non gli è permesso nemmeno di reclamare senza subire discriminazione e prepotenze, si traduce nel dramma di tutto il popolo italiano, che si sta consumando sulla pelle e contro i diritti di tutti, anche con questi episodi che possono sembrare piccoli, ma viverli ogni giorno diventano una vera tragedia.

Adriana Bolchini Gaigher

C’è da domandarsi, perché uno spazio così ampio e pieno di verde, non possa essere riconvertito a favore dei cittadini italiani e logicamente bolognesi, meno abbienti? Non esistono forse carenze in seno alle problematiche degli anziani, della sanità, dei portatori di handycup e di tante famiglie che non arrivano a fine mese?
Sono o non sono soldi sprecati che finiscono a foraggiare coloro che nessun Paese in Europa vuole più entro le sue frontiere… e ci sarà pure un perché non li vuole più…. Possibile che tutto debba ricadere su una nazione come la nostra che già a causa dei confini inesistenti dovuti alla costa immensa del mare che ci circonda sono un vero e proprio colabrodo?
E poi questo spazio non potrebbe al limite diventare un parco pubblico e ospitare cultura, (musei, biblioteche, ecc,) oltre che divertimento?


Eccovi un bell'esempio di "falsario della verità" di come si fa a trasformare un fallimento in un successo.
Viva Rudy Cofferati! di Marco Travaglio da l'Unità dell'1 novembre 2005
Nel Paese di Sottosopra, capita pure di assistere alla solidarietà stupita, pelosa e falsaria dei Ferrara, degli Ostellino, del Giornale e del Secolo d'Italia al sindaco Sergio Cofferati che fa rispettare la legge anche agli extracomunitari e agli occupanti abusivi di alloggi pubblici. Stupita perché sottintende una domanda: ma come, quello che difendeva l'articolo 18, contestava la guerra in Irak, solidarizzava con i manifestanti del G8 di Genova, denunciava le leggi ad personam di Berlusconi insieme ai girotondi, ora fa allontanare i lavavetri e sgomberare le case okkupate? E' diventato "decisionista" (Ferrara)? S'è convertito a "legge e ordine" (Secolo d'Italia)? Ha scoperto la "legalità borghese" (Ostellino)?

Ecco perché quella solidarietà è pelosa e falsaria. Perché Cofferati non ha scoperto la legalità: l'ha sempre rivendicata contro i potenti che sfuggono alla giustizia (leggi ad personam), vogliono il Far West in fabbrica (articolo 18 ), fanno guerre preventive contro il diritto internazionale (Irak) e pretendono l'impunità per i poliziotti violenti (G8 ).

Solo chi pretende il rispetto del diritto internazionale dagli Usa e dai loro alleati, e l'osservanza della legge da parte dei politici, degl'imprenditori e della polizia ha le carte in regola per applicare la legalità anche agli immigrati, agli squatter e ai disobbedienti.

Cofferati non doveva convertirsi a nulla. Semmai dovrebbero convertirsi i Ferrara, gli Ostellini e gli altri inquilini del Casino delle Libertà: quelli che non hanno mai mosso un dito o scritto un rigo contro le vergogne del falso in bilancio depenalizzato, delle leggi Cirami e Maccanico-Schifani, per non parlare della Salvapreviti che manderà in prescrizione un processo su due risparmiando la giusta condanna a centinaia di migliaia di colpevoli per salvarne un paio. "In Italia - scrive Ostellino - c'è ancora chi ritiene che la violazione della legalità, in nome dei proprio valori, sia una legittima manifestazione di democrazia e l'intervento delle forze dell'ordine, anche in caso di violazione della legalità, sia una forma di violenza antidemocratica". Lui ce l'ha con la sinistra e non s'accorge di dipingere uno splendido autoritratto, una foto con l'autoscatto.

Sono gli Ostellini, i Ferrara e quelli come loro che da dieci anni strillano come vergini violate all'attentato alla democrazia e al garantismo ogniqualvolta un politico o un imprenditore vengono presi con le mani nel sacco. Ferrara, che è il più spudorato, accusa la sinistra di "cambiare testa secondo se è al governo o all'opposizione" e trova persino il coraggio di rivendicare come roba sua la "tolleranza zero" di Rudolph Giuliani che ha "ripulito Manhattan dal crimine, in particolare dal piccolo crimine".

L'impunito Platinette Barbuto finge di dimenticare che, prima di occuparsi di barboni e immigrati clandestini da sindaco, Giuliani si occupò dei miliardari di Wall Street da procuratore, mandandone in galera un bel numero. Per esempio i giovani e rampanti Michael Milken (titolare della Drexel Nurnham Lambert) e Ivan Boesky (arbitraggista della Borsa). Negli anni 80 erano i simboli della ricchezza facile sull'onda lunga del reaganismo. Milken, che ha ispirato il film "Wall Street" con Michael Douglas, guadagnava cifre spropositate con mirabolanti speculazioni. Poi nel 1987 il gruppo Drexel fallì e si scoprì che Boesky -presunto arbitro- era d'accordo con Milken. Scandalo: i due squali arrestati per insider trading e condannati a 3 anni (di cui 2 scontati in carcere) e interdizione perpetua dalla finanza. Boesky, oltre a una multa da 100 milioni di dollari alla Sec, fu sottoposto alla legislazione antimafia con la confisca di altri 150 milioni di dollari come "profitti criminali". Accusato di 98 capi di imputazione (dall'insider alla frode fiscale, dalla menzogna alla Sec all'inganno dei clienti), Milken rischiava 28 anni di galera e 6 miliardi di dollari di multa: così preferì dichiararsi colpevole, sborsare 600 milioni di dollari e farsi pure lui due anni al fresco.

Chi aveva spiccato i mandati di cattura? Il procuratore federale Rudy Giuliani. Fu lui a lanciare lo slogan "tolleranza zero": prima smascherando gli scandali finanziari e sequestrando centinaia di miliardi di dollari ai colletti bianchi, e solo dopo occupandosi di chi imbrattava i muri e le strade. Questa è la destra "legge & ordine". Poi c'è la destra "delitti & disordine" che porta in Parlamento 40 pregiudicati, depenalizza i bilanci falsi, poi chiama la pula appena vede un marocchino in lontananza. La destra sporcacciona. La nostra destra.

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